Dott.ssa. Carolina De Almeida
Responsabile R&D di Beauteesum SRL
Ormai non è un segreto, il filtro solare è un prodotto fondamentale per la cura della pelle, indispensabile nella nostra skincare routine, sia per gli effetti estetici che per la salute cutanea. Ma cosa sappiamo effettivamente sull’impatto di questi prodotti sulla nostra salute?
Quando siamo esposti al sole due diversi tipi di radiazione incidono sulla nostra pelle: i raggi infrarossi (IR) e i raggi ultravioletti (UV). Mentre l’IR può essere più vantaggioso che dannoso quando la pelle è esposta all’irradiazione/dose appropriata, come l’esposizione solare giornaliera ricevuta dalle persone nella vita reale, i raggi UV sono un po’ diversi.
I raggi UV sono divisi in UVA e UVB in base alla lunghezza di onda. Gli UVA hanno una lunghezza maggiore di quelli UVB e presentano alta penetrazione sulla pelle, mentre gli UVB presentano bassa penetrazione sulla pelle. In modo generico, si può dire che l’entità degli effetti cutanei è proporzionale alla quantità di radiazioni UV assorbita.
I protettori solari sono sostanze destinate esclusivamente o prevalentemente a proteggere la pelle da determinate radiazioni UV attraverso l’assorbimento, la riflessione o la diffusione delle radiazioni UV (Regolamento CE n.1223/2009, 30/09/2009).
In generale, un protettivo solare deve avere cinque importanti requisiti base:
- Applicazione scorrevole
- Efficacia in strato sottile
- Scarso assorbimento trans dermico
- Sostantività sulla pelle (resistenza all’esposizione all’acqua)
- Assenza di potenziale fototossicità-fotosensibilizzazione
Sulla base di queste caratteristiche sono state individuate due classi di molecole con attività protettiva dai raggi UV: filtri solari chimici/organici e filtri solari fisici.
I filtri solari chimici sono uno strato di protezione creato quando le molecole chimiche presenti nella sua composizione si rompono e si uniscono quando in contatto con la pelle, agendo come scudo contra i raggi UV. Invece, i filtri solari fisici creano una barriera fisica che riflette e disperde le radiazioni UV dannose lontano dalla pelle prima che possano causare danni.
Sebbene esista una certa divergenza di opinioni tra molti dermatologi ed esperti in generale, si ritiene che, dal momento che la protezione solare è essenzialmente un olio, questa debba essere l’ultimo passaggio nella routine di cura della pelle. Un altro dettaglio importante che non deve essere ignorato è l’intervallo tra le applicazioni: quando si sta all’aperto e ci si espone al sole si dovrebbe applicare la protezione solare ogni 2-3 ore per offrire alla pelle una protezione ottimale dal sole.